Stette Piero piú ore alla porta, e veduto non farsi movimento alcuno nella città, e che la stanza sua quivi era con pericolo, dette la volta adrieto, e per la medesima via, sanza essergli fatta offensione alcuna, se ne ritornò a Siena.
Partito Piero ed entrata la signoria nuova, fu gran disputa per le cose del frate, perché el gonfaloniere Giovanni Canacci e Benedetto de' Nerli, che erano de' signori ed inimici suoi capitali, lo volevano spacciare; da altra parte messer Antonio Canigiani e messer Baldo Inghirlani lo difendevano, mantenendo quattro fave, benché con grande difficultà, in suo favore. Nella quale controversia sendo riscaldati gli animi de' cittadini e tutti divisi, furono deputati d'ogni parte a posare le cose e pacificare la città, Bernardo del Nero, Tanai de' Nerli, Niccolò Ridolfi, Paolantonio Soderini, Piero Guicciardini, messer Agnolo Niccolini, messer Guidantonio Vespucci, Bernardo Rucellai, Francesco Valori, Pierfilippo Pandolfini e Lorenzo di Pierfrancesco. E non faccendo effetto alcuno, gli umori tutti dí ribollivano in modo, che sendo publica opinione s'avessi a fare qualche scandolo, predicando el frate la mattina della Ascensione in Santa Liperata, si levò un romore grandissimo, del quale non si trovò causa alcuna, se non sospetto; ed essendo le grida grandissime, si vedde in lui gran segno di paura, ed alla fine non potendo seguitare la predica, si ritornò a San Marco, accompagnato da molti cittadini coll'arme, fra' quali fu Giovan Batista Ridolfi con una arme in asta in sulla spalla.
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