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      Per le quali cose ingagliardito Piero, richiedendo la lega di favore, gli mancò sotto el duca di Milano, e ne poté essere due cagioni: l'una, perché al duca paressi che el rimettere ora Piero non fussi altro che stabilire in Pisa e' viniziani; l'altra, perché sendo stato lui gran cagione della cacciata di Piero, dubitò, eziandio se gli facessi beneficio, non potersene mai piú fidare; e però, privato Piero del soccorso suo, fu favorito da' viniziani soli, non con quelle forze che aveva desiderato. Pure confidandosi negli amici con chi aveva praticato, nell'avere una signoria di uomini beneficiati dalla casa sua, ma sopra tutto in sapere quanto molti cittadini fussino male contenti, e come la plebe ed e' contadini per essere affamati desideravano mutazione; e sperando, come si appressassi alle porte, che la moltitudine avessi a levare in capo e richiamarlo (disegni tutti in aria e fondati in sulla speranza che communemente hanno gli usciti, che sempre si dànno ad intendere avere amici e parte assai nella città) ne venne, come di sopra è detto, volonterosamente alle porte a tempo di Bernardo del Nero gonfaloniere; e benché in su questa sua venuta fussi publica opinione che avessi pratica in Firenze, nondimeno, perché non se n'aveva certezza alcuna e perché gli animi erano inviluppati nelle quistione di fra Ieronimo, la cosa si sopí insino allo agosto sequente.
      Nel quale tempo Lamberto della Antella che per avere scritto a Piero, aveva piú anni innanzi avuto bando di rubello, sendo a Roma ed avendo astutamente compreso le pratiche aveva tenute Piero in Firenze, o perché si tenessi male contento di lui, o perché ne sperassi la restituzione nella patria e qualche guadagno, secondo la maligna natura sua, scrisse a Firenze a qualche particulare cittadino, e credo a messer Francesco Gualterotti, che se gli fussi dato salvocondotto verrebbe a rivelare cose di importanza.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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