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      Di poi ritornando la moltitudine a San Marco dove si faceva difesa assai gagliarda, fu, credo con una balestra, cavato lo occhio a Iacopo de' Nerli che era in quello tumulto capo contro al frate ed aveva seguito grandissimo di tutti e' giovani che avevono le arme, e di molti male contenti; e finalmente doppo spazio di piú ore, entrati per forza in San Marco, ne menorono presi in palagio fra Girolamo, fra Domenico e fra Silvestro... da Firenze, el quale, se bene non predicava, era intimo di fra Ieronimo, e si reputava conscio d'ogni suo segreto.
      E posate per questa vittoria le arme, sendo transferita la riputazione e la potenzia dello stato negli inimici del frate, si volsono alla sicurtà delle cose presente, e perché quella parte aveva poca fede ne' dieci e negli otto, perché erano tenuti piagnoni, che cosí si chiamavano allora e' frateschi, chiamato el consiglio grande, si creorono e' dieci e gli otto nuovi, che furono tutti uomini confidati a chi aveva el governo; e degli otto fu fatto Doffo Spini signore e capo de' campagnacci, e de' dieci Benedetto de' Nerli, Piero degli Alberti, Piero Popoleschi, Iacopo Pandolfini e simili sviscerati di quella fazione. In che è da notare, che sendo capi loro messer Guido, e Bernardo Rucellai, ed avendo piú autorità e seguito che alcuni altri, e quegli che avevano segretamente condotta questa piena contro a' frateschi, andando a partito pe' dieci, non ne rimase nessuno; ma furono nel loro quartiere scavallati da Giovanni Canacci e Piero Popoleschi; in modo che considerato quanto sieno fallaci e' giudici de' popoli, e quanta fatica e pericolo avessino preso sanza alcuno frutto, certo furono, come di sotto si dirà, piú caldi a conservare e' cittadini della altra parte


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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