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      Molti, massime e' meno pratichi, erano in contraria opinione ed insuperbiti per la vittoria di Vico e lo essere alla campagna sanza riscontro, desideravano si andassi diritto a campo a Pisa, ed a questa risoluzione si accordava in Firenze tutta la moltitudine. Durò questa varietà di pareri molti dí, e finalmente sendo el capitano ostinatissimo, per dare principio al suo disegno ne andò a campo a Librafatta; la quale presa, e di poi la Torre di foce, e fatti in certi passi che non si potevano guardare altrimenti bastioni fortissimi, consumò la state. Di che nel popolo cominciò avere carico grande, come se e non volessi condurre a fine la impresa, ma mantenerci nella guerra; e non solo lui, ma ancora el duca di Milano che si diceva volere tenere la guerra in luogo, perché e' viniziani e noi stessimo in sulla spesa.
      In questo tempo e' viniziani non avendo troppa commodità di mandare soccorso in Pisa, per divertire questa espedizione cercorono romperci dalla banda di Siena; e perché la città per fuggire questo pericolo, si era poco innanzi, per ricordi ed opera del duca di Milano, accordata co' sanesi, accordo certo disonorevole benché necessario, perché si sospesono per cinque anni le ragione di Montepulciano e gittossi in terra el ponte a Valiano, Pandolfo Petrucci, che governava allora Siena, non volle acconsentire alle dimande loro e dubitando di qualche scandolo drento, perché el popolo per odio de' fiorentini vi era pure vòlto, richiese si mandassino per sua sicurtà gente in su' confini, e cosí fu mandato al Poggio Imperiale el conte Rinuccio da Marciano con dugento uomini d'arme.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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