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      Ed innanzi gli imbasciadori partissino per Vinegia e Ferrara intendendosi per lettere di Francia come l'accordo nostro si strigneva col re, e che e' viniziani pareva avessino rotto sopravenne subito nuove fuora della opinione di tutti, essersi fatto accordo e lega tra el re di Francia, papa e viniziani, e come e' viniziani si obligavano a dare al re certa somma di danari, ed e converso acquistandosi lo stato di Milano, avevano a avere Cremona con tutto el cremonese e la Ghiaradadda, benché queste condizioni furono da principio segretissime.
      Alterossi la città assai per questa nuova, ma molto piú si alterò e sbigottí el duca, parendogli avere gran carestia di partiti; nondimeno disposto a non si abbandonare, mandò subito per le poste a Firenze messer Galeazzo Visconti, gentiluomo di Milano ed apresso a lui di grande autorità, a intendere donde procedeva la tardità delle cose di Bibbiena e sollecitare el capitano e gli uomini sua volessino una volta tirarla a fine, a confortare la città che per ogni caso stessi bene armata e proveduta, ed in ultimo a sollecitare la partita degli oratori per a Vinegia, perché, non sapendo ancora quanto lo accordo fra el re ed e' viniziani fussi durabile, desiderava, se fussi possibile, riconciliarsegli con questo beneficio, e quando non giovassi, che le cose nostre fussino espedite per potersi valere de' Vitelli. Ed esposte messer Galeazzo queste cose, ne andò in Casentino e comandò a Fracasso ne andassi a Milano, dove giunto, ebbe subito bando di rubello per aver tenuto in Casentino pratiche co' viniziani di cattiva natura.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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