Di che fu lo effetto che noi fumo finalmente accettati da lui in lega, e si obligò a mandare le gente sue a recuperare e restituirci Pisa e le cose nostre, eccetto Serezzana, ed e converso la città si obligò pagare a lui quella quantità di danari di che eravamo debitori al duca Lodovico, che ce ne aveva serviti in prestanza, che furono circa a fiorini venticinquemila, dargli un certo sussidio di uomini d'arme e di fanterie, in caso gli fussi molestato lo stato di Milano; e cosí per la impresa disegnava fare del reame di Napoli, servirlo di quattrocento uomini di arme e cinquemila svizzeri pagati per tre mesi, o in cambio di quegli svizzeri dargli ducati cinquantamila, tôrre a instanzia di San Piero in Vincola per nostro capitano el prefetto di Sinigaglia suo fratello. E si stipulò el contratto, e per molte parole e segni sue si fece allora giudicio fussi bene disposto inverso la città; e cosí stato poco a Milano, si ritornò di Francia, dove lo seguitorono per conto della città messer Francesco Gualterotti e Lorenzo Lenzi.
Ne' medesimi tempi sendo gonfaloniere di giustizia per novembre e dicembre Giovan Batista Ridolfi, uomo che per conto della casa, di essere riputato prudentissimo, e per molte qualità era stimato assai si propose in consiglio grande una provisione di danari, la quale non si vincendo ed essendo ita a partito molte volte, Giovan Batista non potendo soportare che una provisione sí necessaria non si vincessi rittosi disse che se gli animi de' cittadini erano volere abandonare la città, che quegli eccelsi signori non lo patirebbono e, quando non avessino altro rimedio, sosterrebbono le paghe del Monte de' tre quattro e sette per cento.
| |
Pisa Serezzana Lodovico Milano Napoli San Piero Vincola Sinigaglia Milano Francia Francesco Gualterotti Lorenzo Lenzi Giovan Batista Ridolfi Giovan Batista Monte
|