E però, non si potendo muovere sanza dare una altra paga, si fece una pratica grande di cittadini di quello era a fare, perché molti, insospettiti di questo indugio e dubitando non fussino inganni, giudicavano che e' fussi meglio rispiarmare e' danari e non tentare una impresa che sarebbe di spesa grandissima e di poi riuscirebbe vana. Finalmente vincendo al modo usato la cupidità di Pisa, si diterminò seguitare e mandossi loro una altra paga, la quale giunta, si rassegnarono dette genti in Parmigiana, dove si trovò piú di millecinquecento fanti oltre al numero disegnato, e' quali bisognò pagare, ed avuta la paga si partirono per venirne a Pisa per la via di Pontriemoli; vennono di poi a Pietrasanta, e mandorono in Lucca a chiedere fussi consegnata loro, protestando altrimenti di trattargli come inimici e rubelli del re. Sopra la quale dimanda, benché in Lucca fussi tumulto grande, parendo agli uomini savi e da bene per fuggire maggiore male di concederla, e la multitudine di negarla, pure alla fine consegnorono loro e la terra e la fortezza.
Vennonne di poi all'intorno di Pisa, dove erano già giunti Giovan Batista Ridolfi e Luca di Antonio degli Albizzi elèttivi commessari generali, e vi si accamporono del mese di giugno, sendo la opinione d'ognuno confermata per la riputazione aveva e per le gagliardissime parole avevano usate, che l'avessino in pochi dí a inghiottire. La quale opinione fu assai ingannata dagli effetti, di che fu principalmente cagione la disubbidienzia ed e' disordini loro, accompagnata nondimeno da qualche nostro difetto d'avere scarsamente e con poco ordine proveduto a munizioni e vettovaglie.
| |
Pisa Parmigiana Pisa Pontriemoli Pietrasanta Lucca Lucca Pisa Giovan Batista Ridolfi Luca Antonio Albizzi
|