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      Ma perché el nome de' dieci di balía era in tanto odio e quella autorità sí amplissima dispiaceva tanto, che el popolo non vi arebbe mai acconsentito, fu necessario, poi che altrimenti non si poteva, creare una provisione che e' si facessino e' dieci ne' modi usati eccetto che, dove prima si toglievano quegli delle piú fave, ora si traessino a sorte di quegli avessino vinto el partito per la metà delle fave ed una piú, e colla autorità che davano le legge loro; eccetto che e' non potessino fare pace, triegua o lega, fare condotte di cavalli, né fare commessari per piú tempo che di otto dí, le quali cose si intendessino riservate al consiglio degli ottanta.
      E cosí vinta questa provisione e limitata la balía, si feciono e' dieci, che ne furono el gonfaloniere, messer Francesco Gualterotti, Piero Soderini, Giuliano Salviati, Giovacchino Guasconi ed altri.
      Creossi poi la signoria sequente, che ne fu gonfaloniere Giovan Batista Bartolini, el quale ebbe piú favore che messer Antonio Malegonnelle, uomo dottissimo e di grande riputazione, perché allora la grazia di Giovan Batista era tale che avanzava di fave tutti gli altri cittadini della città, in modo che, sendo andato Antonio del Vigna, uno de' dieci, capitano o vero podestà di Pistoia, fu fatto in poco tempo, e credo gli esercitassi a uno tratto, gonfaloniere di giustizia, de' dieci ed uficiale di Monte, che si feciono sanza carico di prestare al commune e per le piú fave, in modo che si dette quello uficio non a' piú ricchi, ma a chi aveva piú credito e benivolenzia col popolo.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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