Trattossi ancora creare e' dieci nuovi, e benché e' collegi repugnassino un poco, pure finalmente, conosciuto in quanto pericolo fussi lo stato nostro si conchiuse, e furono eletti da cominciare subito el magistrato, Piero Soderini, Piero Guicciardini, Niccolò Zati, Giuliano Salviati, Filippo Carducci, Antonio Giacomini, Pierfrancesco Tosinghi...
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Erasi scritto in Francia a Luca d'Antonio degli Albizzi che vi era solo oratore, el caso di Arezzo, e come sendovi venuti prima e' Vitelli e poi gli Orsini, e qualche gente di Giampaolo, soldati del duca Valentino, si cognosceva questo essere ordine del papa e duca Valentino; aggiuntavi una intelligenzia di Vitelli, Orsini, Baglioni e di Pandolfo Petrucci, non meno inimici della maestà sua che della città; e che e' non arebbono fatto questa impresa per fermarsi in noi soli sapendo che offendendo noi si offendeva la maestà del re che ci aveva in protezione; ma che el disegno loro era, fatto questo principio ed accresciutene le forze loro, cavare la maestà sua di Italia; pregassilo adunche instantemente volessi, e per osservanzia della fede sua e perché si trattava dello interesse suo proprio, commettere a monsignore di Ciamonte, suo luogotenente a Milano, che ci mandassi secondo l'apuntamento fatto le quattrocento lancie, e quando` non bastassino, piú numero perché nella offesa nostra era la offesa sua.
Trovorono questi avisi el re che veniva alla volta di Lione, e risentitosi mirabilmente, disse che cognosceva la malignità di chi ci offendeva, e che potento caccierebbono ancora lui di Italia; e che voleva riparare a' nostri pericoli non solo colle quattrocento lancie ma ancora con tutto lo sforzo e potenzia sua, e venire subito personalmente in Italia.
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