Pagina (253/382)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma quello Dio che ci ha piú volte aiutato nelle estremità, non volle lasciare perire la città e però Vitellozzo, o diffidandosi che la impresa di Firenze avessi sí presto a riuscire, o vinto dalla cupidità di acquistare el Borgo e la Valdichiana e farsene uno stato, se n'andò a quella volta; in modo che di poi la città per e' caldi avisi di Francia e le provisione del re, a che prima si era prestata poca fede, riprese animo.
      Avevano e' dieci, intesa la commessione che el re dava a Ciamonte subito per piú riputazione e piú espedizione presta, mandato in Lombardia a levare quelle gente Piero Soderini, el quale vi trovò poche gente e sí poco ordine che la esecuzione si ritardò molti dí, in tanto che e' venissi di Francia nuovi avisi e provedimenti; in modo che stando la città sospesa ed ambigua della volontà del re, che fu in quello tempo che Vitellozzo era ito alla volta del Borgo, avendosi a creare la nuova signoria per luglio ed agosto, el popolo, dubitando che e' primi cittadini non volessino mutare lo stato, non ne fece alcuno gonfaloniere, ma elesse Giovan Batista Giovanni uomo di poca qualità e riputazione e da poco; ma come volle la sorte della città fece una signoria ottima, che ne furono capi Alamanno Salviati, Alessandro Acciaiuoli e Niccolò Morelli.
      Entrò la nuova signoria in calendi di luglio e trovò la città in tanti disordini e pericoli, che forse non erano tanti quando el re di Francia venne in Firenze perché se bene allora si trattava di condizione intollerabile, nondimeno concernevano piú tosto le facultà de' cittadini e la ritornata di Piero con la ribellione di quegli che l'avevano cacciato, che la perdita della libertà e diminuzione di quello dominio ci era restato; qui, perduto Arezzo e quasi tutto lo stato nostro, si vedeva ridotta in termini la città, che, se el re non riparava, bisognava cedere alle condizioni che volessino gli avversari, le quali si mostravano sí dure, che per meno male si sarebbe desiderata la ritornata di Piero, perché si dubitava non avere a pigliare el giogo del papa e Valentino, e le esecuzione di Francia erano sí tarde, che poca fede vi s'aveva drento.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





Dio Vitellozzo Firenze Borgo Valdichiana Francia Ciamonte Lombardia Piero Soderini Francia Vitellozzo Borgo Giovan Batista Giovanni Alamanno Salviati Alessandro Acciaiuoli Niccolò Morelli Francia Firenze Piero Arezzo Piero Valentino Francia