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      Alla quale cosa non concorrendo e' dieci di balía e mostrando alla signoria che pericoli erano in questa via, Alamanno avuta licenzia da' compagni di dire quello che gli paressi, gli punse forte, mostrando che quella era la intenzione della signoria, e quando non la eseguissino, che la signoria notificherebbe a tutto el popolo come loro erano quegli che non volevano che Pistoia si recuperassi, per la qual cosa loro, ristrettisi, attesono a eseguire vivamente quello ordine. Comandossi adunche a moltissimi capi dell'una parte e dell'altra, che fra uno certo termine comparissino a Firenze, con animo che, se non ubbidivano, di procedere piú oltre. Stettono tutti ambigui. e finalmente per meno male, temendo per avere la città le gente franzese in Toscana, comparirono tutti el dí determinato, eccetti pochi che si fuggirono ed ebbono bando di rubello; e volle la sorte che e' venissino innanzi alla signoria el dí medesimo o el dí allato che comparirono gli imbasciadori aretini mandati doppo la recuperazione. E cosí la città si riassicurò di Pistoia, e si rimesse drento la parte panciatica e fecesi in spazio di piú mesi molti ordini, quali al presente non è necessario raccontare.
      Successe in questi tempi uno caso che fu per fare un poco di scompiglio nella città, e se fussi seguito arebbe impedito gli ordini che si feciono: questo è che poi che e' furono creati e' dieci non si conferivano piú, come si soleva, tutti gli avisi a' collegi; e però avendosi un dí a vincere un partito fra e' collegi e non si vincendo, un collegio de' Peri, per l'arte minore, disse che ne era cagione perché non si conferiva loro le cose occorrente.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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