Disse adunche lui e Roano a Luigi dalla Stufa, che vi era oratore solo, perché el Gualterotto non aveva passati e' monti, che el desiderio loro era, questa condotta non andassi innanzi, e nondimeno che e, si facessi con tale destrezza che el marchese non si accorgessi della cagione; e però fu necessario introdurre molte cavillazioni per impedirla, tanto che lo effetto fu che la condotta non ebbe luogo; e pure el marchese cognobbe che e' non era stato per difetto nostro, ma per opera del re.
Entrò di poi in calendi di novembre el nuovo gonfaloniere di giustizia, nel quale furono due cose nuove e singulari: l'una, essere creato a vita, l'altra, essere creato diciotto mesi poi che era stato una altra volta: conciosiaché secondo le legge ordinarie della città bisognassi dall'una volta alla altra stare almeno tre anni. Successene di poi una altra non meno nuova, che mentre che e' sedeva in magistrato, furono de' signori e collegi alcuni de' sua consorti Soderini, conciosiaché innanzi a lui non solo fussi proibito el trovarsi insieme de' tre maggiori due di una casa medesima, ma ancora quando era de' signori uno di una casa, da poi che era uscito avevono e' sua consorti divieto uno anno a potere essere de' signori, e sei mesi de' collegi. Entrò con grandissima grazia e riputazione e con universale speranza della città che non solo a tempo suo le cose avessino a essere prospere, ma ancora s'avessi per opera sue a riformare ed introdurre un vivere sí buono e santo, che la città n'avessi lungamente a godere, la quale si trovava in molte onde e pensieri.
| |
Roano Luigi Stufa Gualterotto Soderini
|