Non parve al gonfaloniere, o perché avessi rispetto alla Chiesa, o perché avessi, e sanza bisogno, paura di non entrare in nuova guerra co' viniziani, in modo che non se ne faccendo conclusioni, e' viniziani finalmente, comperata la ròcca dal castellano, la acquistorono per sé; e ne' medesimi dí avendo messo paura a Pandolfo Malatesta signore di Rimino, uomo da poco e leggiere, comperorono da lui Rimino, dandogli in ricompensa, oltre a certa somma di danari, Cittadella, castello in quello di Padova, e condotta.
Era in questi tempi vacata di nuovo la Chiesa, perché el nuovo papa, sendo vecchio e male sano, circa a uno mese poi che fu eletto papa, morí; ed essendo nel crearlo, perché Roano si era tolto giú, stata concorrenzia fra monsignore di San Piero in Vincula, e Santa Prassede, fu a ultimo creato Santo Piero in Vincula, chiamato Giuliano, di nazione savonese, e nipote di Sisto, da chi era stato fatto cardinale, e nominato Iulio secondo. Risentissi mirabilmente di questa perdita di Faenza e di Rimino, ma invano, perché e' viniziani non l'avevono preso per rendergliene; in modo che sendo sdegnati gli animi, stettono piú di uno anno innanzi mandassino oratori a dargli la ubidienzia.
Mandò la città a costui subito, a dare la ubidienzia, sei imbasciadori, che furono messer Cosimo de' Pazzi vescovo aretino, messer Guglielmo Capponi protonotario e maestro d'Altopascio, quale era riputato amico del papa, messer Antonio Malegonnelle, Francesco Girolami.
Tommaso di Paolantonio Soderini e Matteo Strozzi, nella elezione de' quali, avoto rispetto che e' vi fussi qualche uomo di autorità si cercò che gli altri fussino uomini ricchi e da potere andare bene in ordine, come richiedeva una tale legazione.
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