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      Furono adunque eletti dagli ottanta, Piero Guicciardini ed Alamanno Salviati, e' quali avendo accettato, nacque nel mandargli disparere grandissimo, perché el gonfaloniere non voleva mandargli Giovan Batista Ridolfi ed e' Salviati volevano. Quegli che confortavano el mandargli, cioè Giovan Batista ed e' Salviati, co' quali concorreva Lorenzo Morelli, messer Francesco Pepi, Lanfredino Lanfredini, Guglielmo de' Pazzi, Piero Popoleschi, Piero degli Alberti, e molti altri, presupponevano che e' fussi da credere la passata dello imperadore con grandissime forze, il che dimostrava l'essere ragunata e fatta risoluzione di passare tutta la Magna, la quale non essere da credere che volessi rimanere vituperate, come sarebbe se e' non passassi: dimostravalo e' favori arebbe dal papa, e di danari e di ogni aiuto, che lungamente per vendicarsi del re di Francia e de' viniziani aveva tenute pratiche con lui ed in ultimo mandatovi per legato de latere con amplissime autorità e commessione, el cardinale di Santa Croce; dimostravalo gli apparati e le grandissime spese faceva el re di Francia, le quali per certo e' non farebbe, se non vedessi in ordine la passata sua.
      Se e' passava essere da tenerne per certa la vittoria, perché le forze della Magna essere molto maggiore che quelle del re di Francia, e tanto piú se e' fussino con loro e' svizzeri come si credeva, di poi lo stato di Milano, dove s'aveva a fare lo insulto, essere male disposto contro al re ed appetire grandemente questa mutazione; e però potersi conietturare la vittoria.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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