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      In su queste dispute tenendosene moltissime volte pratica ne' dieci e negli ottanta, la risoluzione che si faceva era sempre che si aspettassi uno altro aviso da Francesco Vettori; dal quale intendendosi come le cose riscaldavano e che era voce che gli apparati ordinati alla dieta dovevano essere in su' campi a San Michele di settembre, sí gli dette commessione praticassi accordo. E perché ogni cosa aveva a ritornare a danari, furono le prime chieste dello imperadore molto grande, insino a dimandare cinquecentomila ducati, di poi pure riducendosi a lega, venne a cinquantamila ducati. In su che tenendosi pratica, e deliberando, pe' caldi avisi che venivano della Magna, darne commessione con certe limitazione, però el gonfaloniere, che desiderava avervi uno di chi e' si potessi fidari e credergli e fare forse non meno e' fatti sua che della città, introdusse ne' dieci che, per dubio che le lettere non capitassino male, sarebbe bene mandarvi uno che riferissi a bocca; e cosí non sendo chi si opponessi, ottenne che vi fussi mandato el Machiavello.
      Trovavasi in detto tempo in Francia imbasciadore Giovanni Ridolfi, el quale tutto dí avisava e' potenti apparati del re e confortava e consigliava caldamente la città a non si volere partire da quella amicizia; in modo che ne acquistò carico grande e fu tenuto non facessi lo uficio di imbasciadore e di uomo prudente, e si diminui assai della riputazione sua, che era riputato prima savio e valente cittadino. Richiese intanto el re di essere servito di gente d'arme, la quale cosa gli fu negata, allegando aversi a adoperare nelle cose di Pisa di che lui temperando la indegnazione ne concepé ed el sospetto che aveva preso di noi, mostrò di non si adirare né risentire.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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