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      E corto era da giudicare che o questa via l'arebbe condotto alla intenzione sua, o se questa non era buona, che nessuna altra bastava.
      Ma lui usò modi in tutto contrari: non era prima uscito di Firenze che scrisse una villana lettera a Francesco Valori; cominciò a minacciare che ritornerebbe e gastigherebbe gli inimici sua, venne piú volte armato contro alla città, prima a' confini di Arezzo, di poi alla porta in Casentino, a Arezzo; tenne continuamente pratiche con viniziani con Milano col re di Francia col papa e Valentino, tutte contro alla città, in modo che fu cagione di tenerla continuamente in spese, sospetti, guerre ed affanni, e fu sempre uno instrumento a quegli che vollono per tempo alcuno battere la città. Per le quali cose non solo gli inimici sue vegghiavano sempre e' sue andamenti e di continuo gli erano implacabili, ma ancora lo universale della città l'aveva in odio grande.
      Fugli posta la taglia drieto a lui e di poi a Giuliano suo fratello; furono fatte legge che proibivano lo stare in casa el cardinale ed ogni commerzio con ciascuno di loro, e poste grandissime pene a chi contrafacessi; per le quali, e di poi per la morte di Bernardo del Nero e degli altri, e' cittadini spaventati, quando capitavano a Roma o in luogo dove e' fussino, non conversavano con loro se non occultamente e con riguardo; in modo che e' si faceva giudicio, e massime quando fu fatto el gonfaloniere a vita e riformati e' disordini della città, che e' Medici fussino in tutto spacciati; e' quali oltre al non avere piú grazia nella città, si trovavano in gran disordine, perché Piero nelle imprese sue avendo speso tutto el mobile che gli era avanzato della ribellione, aveva ancora messo el cardinale in grande spese e disordini


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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