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      E benché tutti e' giovani che avevano a tôrre donna l'avessino fatto volentieri per la qualità della dota, pure dubitando non se ne facessi caso di stato, non era nessuno che avessi ardire di tôrla e però per fare cimento di quello che n'avessi a essere, el cardinale fece publicare d'averla maritata a Francesco figliuolo di Piero di messer Luca Pitti, il che in fatto non era né aveva a essere, ma vollono tentare se a Firenze se ne faceva romore. E però el gonfaloniere che cognobbe questo tratto, ne fece fare una quarantía, per dimostrare a qualunche la togliessi, che la città lo punirebbe, di che si sopí chi aveva voglia di tôrla.
      Ma poco poi el cardinale, per mezzo di madonna Lucrezia donna di Iacopo Salviati e sua sorella, tenne pratica col gonfaloniere di darla a Giovan Batista di Paolantonio Soderini, nipote del gonfaloniere, a che el gonfaloniere prestò orecchi, e nondimeno non si concluse, o perché non fussino d'accordo della dota, o perché el gonfaloniere fussi stato da principio di questo animo, o perché se ne ritraessi dubitando di non avere carico e venirne in sospetto al popolo. Ma apiccata di poi per mezzo di messer Francesco di messer Tommaso Minerbetti archidiacono di Santa Liperata, che era tornato da Roma, una pratica di darla Filippo di Filippo Strozzi, garzone nobile e ricchissimo, lo effetto fu che doppo molti e molti mesi detto parentado si concluse l'anno 1508, e subito, non sendo ancora publicato, Filippo se ne andò a Napoli, e poco di poi del mese di novembre in detto anno si scoperse in Firenze e venne a luce.


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Storie fiorentine dal 1378 al 1509
di Francesco Guicciardini
pagine 382

   





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