Di che cominciandosi a parlare, si trovorono gli animi di diversi e vari gusti: dispiaceva al gonfaloniere insino al cuore, e diceva che essendo Filippo giovane, non aveva preso uno partito di questa natura da se medesimo, ma confortato e consigliato da altri di maggiore autorità, e' quali non avevono cerco di fare uno semplice parentado, ma sotto questa ombra tenere pratiche di mutare lo stato e di rimettere e' Medici. Ed in questo parlare concorrevano con lui Antonio Canigiani, Pierfrancesco Tosinghi, Alessandro Accialuoli, Niccolò Valori, Alfonso Strozzi e simili, stati inimici de' Medici e mai riconciliatisi per tempo alcuno, dando carico nominatamente a molti cittadini vecchi e giovani; in modo che publicamente erano nominati come autori e consigliatori di questo parentado, l'arcivescovo nuovo, Filippo Buondelmonti, Bernardo Rucellai, e Palla e Giovanni sua figliuoli, madonna Lucrezia, Giovanni Corsi ed Antonio Francesco degli Albizzi, compagno di Filippo e simili, e perché costoro avevano infamia ed erano in sospetto di volere mutare lo stato, moltissimi che non si scoprivano, sarebbono concorsi a ritrovare la origine e cagione di questa cosa ed a punirla gagliardamente.
Da altra parte gli Strozzi quasi tutti, sendone capi messer Antonio e Matteo, tutti quegli di che di sopra è detto che si erano intrinsicati co' Medici, e di piú Antonio Giacomini e molti inimici del gonfaloniere, massime Giovan Batista Ridolfi ed e' Salviati, benché questi procedessino piú copertamente, erano alla difesa del garzone, mossi chi per parentado suo, chi per affezione che avevano a' Medici, chi per odio portavano al gonfaloniere, parendo loro, se non tirava questa impresa, dargli una bastonata.
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