In certi momenti, senza ch'egli avesse bisogno di dirlo, quando forse non ne aveva coscienza neppure lui, esse sentivano vagamente che agiva come vescovo; ed allora non erano più che due ombre nella casa. Lo servivano passivamente e, se sparire è obbedire, esse sparivano; sapevano, con una mirabile delicatezza d'istinti, che certe sollecitudini possono dar noia. Perciò, anche se lo ritenevano in pericolo, comprendevano, non dico il suo pensiero, ma la sua natura stessa, fino al punto di non vegliare più su di lui. Lo affidavano a Dio.
Del resto, Baptistine diceva, come abbiam letto or ora, che la fine di suo fratello sarebbe stata la sua; la signora Magloire non lo diceva, ma lo sapeva.
X • IL VESCOVO IN PRESENZA D'UNA LUCE SCONOSCIUTAIn un'epoca alquanto posteriore alla data della lettera citata nelle pagine precedenti, egli fece una cosa, ancor più pericolosa, stando a tutta la città, della sua passeggiata attraverso le montagne dei banditi.
Vicino a Digne, in campagna, v'era un uomo che viveva solitario; quell'uomo, diciamo subito la parola grossa, era un antico membro della Convenzione. Si chiamava G.
Nel ristretto ambiente di Digne si parlava del convenzionale G. con una specie d'orrore. Ve l'immaginate, un convenzionale? Era cosa di tempi in cui ci si dava del tu e si diceva cittadino. Quell'uomo era a un dipresso un mostro; non aveva votato la morte del re, ma quasi; era un quasi regicida, era stato terribile. Come mai, al ritorno dei principi legittimi, quell'uomo non era stato tradotto davanti a una corte prevostale?
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