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      «Grazie,» disse «non m'occorre più nulla.» E il suo sorriso lasciò il sole, per posarsi sul fanciullo.
      Il vescovo si fece avanti. Al rumore dei passi, il vecchio seduto volse il capo ed il suo viso espresse tutta la sorpresa che si può mostrare dopo una vita a lungo vissuta.
      «Da quando sono qui,» disse «quest'è la prima volta che qualcuno entra in casa mia. Chi siete, signore?»
      Il vescovo rispose:
      «Mi chiamo Bienvenu Myriel
      «Bienvenu Myriel? Ho sentito pronunciare questo nome: sareste dunque colui che il popolo chiama monsignor Bienvenu
      «Sì.»
      Il vecchio riprese, con un sorriso a metà abbozzato:
      «In tal caso, siete il mio vescovo.»
      «Un poco.»
      «Entrate, signore.»
      Il convenzionale stese la mano al vescovo, ma questi non la prese e si limitò a dire:
      «Son contento di vedere che m'hanno ingannato. Voi non mi sembrate affatto malato.»
      «Signore,» rispose il vecchio «sto per guarire.»
      Fece una pausa e aggiunse:
      «Morirò fra tre ore.»
      Poi riprese:
      «Sono un po' medico e conosco in che modo viene l'ultima ora. Ieri, avevo soltanto i piedi freddi; oggi, il freddo ha raggiunto le ginocchia, ed ora sento che sale fino alla cintola. Quando sarà al cuore, mi fermerò. È bello il sole, nevvero? Mi sono fatto portar fuori per dare un'ultima occhiata alle cose; ma potete parlarmi, perché ciò non mi stanca. Fate bene a venir a trovare un uomo che sta per morire; è bene che questi momenti abbiano dei testimoni. Ognuno ha le sue manìe, ed io avrei voluto arrivare fino all'alba; ma so che ne ho a malapena per tre ore.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Bienvenu Myriel Myriel Bienvenu