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      Chiedo di riflettere. Per me il fratello di Cartouche, fanciullo innocente, appeso per le ascelle in piazza della Grève finché morte ne seguisse, per il solo delitto d'esser stato il fratello di Cartouche, non è meno compassionevole del nipotino di Luigi XV, fanciullo innocente, martirizzato nella torre del Tempio per il solo delitto d'esser stato il nipotino di Luigi XV
      «Signore,» disse il vescovo «non mi piacciono codesti accostamenti di nomi.»
      «Cartouche e Luigi XVII? E per quale dei due protestate?»
      Vi fu un momento di silenzio. Quasi il vescovo si pentiva d'esser venuto, eppure si sentiva vagamente e stranamente scosso.
      Il convenzionale riprese:
      «Oh, signor prete, voi non amate le crudezze del vero! Cristo le amava, lui; e prendeva una verga e spazzava il tempio. Il suo staffile, pieno di bagliori, era un aspro predicatore di verità. E quando egli esclamava Sinite parvulos, non faceva distinzione fra i bambini e non si sarebbe trovato imbarazzato a raccostare il delfino di Barabba al delfino d'Erode. L'innocenza, signore, fa da corona a se stessa ed è altrettanto augusta fra i cenci che fra i fiordalisi.»
      «È vero,» disse il vescovo a bassa voce.
      «Insisto,» continuò il convenzionale. «Avete nominato Luigi XVII. Intendiamoci: vogliamo piangere su tutti gli innocenti, su tutti i martiri, su tutti i fanciulli, tanto quelli in basso quanto quelli in alto? Ci sto anch'io. Ma allora, come v'ho detto, bisogna risalire oltre il 93, e le nostre lagrime debbono incominciare prima di Luigi XVII; piangerò con voi sui figli dei re, purché voi piangiate meco sui figli del popolo.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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