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      Il rispetto, un inesprimibile rispetto, vi compenetrava a poco a poco e vi giungeva al cuore; si sentiva d'aver davanti a sé una di quelle anime forti, provate ed indulgenti, nelle quali il pensiero è tanto grande, che non può più essere che dolce.
      Come s'è visto, la preghiera, la celebrazione degli uffici religiosi, l'elemosina, la consolazione degli afflitti, la coltivazione d'un cantuccio di terra, la fraternità, la frugalità, l'ospitalità, la rinuncia, la fiducia, lo studio e il lavoro colmavano tutte le giornate della sua vita. Colmavano è la parola adatta, e certo la giornata del vescovo era piena fino all'orlo di buoni pensieri, di buone parole e di buone azioni; pure, essa non era completa se il tempo freddo o piovoso gli impediva d'andare a passare un'ora o due, la sera, quando le due donne s'erano ritirate in giardino, prima di coricarsi. Pareva fosse una specie di rito, prepararsi al sonno colla meditazione, al cospetto dei grandi spettacoli del cielo notturno. Talvolta, magari ad un'ora piuttosto avanzata della notte, se le due vecchie zitelle non dormivano, lo sentivano camminar adagio nei viali; là solo con se stesso, raccolto, tranquillo, in adorazione, paragonava la serenità del suo cuore a quella dell'etere e si commoveva nelle tenebre agli splendori visibili delle costellazioni ed agli invisibili splendori di Dio, aprendo l'anima ai pensieri che cadono dall'Ignoto. In quei momenti, mentre offriva il suo cuore nell'ora in cui i fiori notturni offrono il loro profumo, acceso come una lampada nel mezzo della notte stellata e si spandeva in estasi in seno allo splendore universale della creazione, non avrebbe forse potuto dir nemmeno lui ciò che passava per la sua mente.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Dio Ignoto