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      Le notti sono gelide e quella pelle riscalda; peccato che sia vecchia, perché tutto il pelo se ne va. Mio fratello l'ha acquistata nel tempo in cui era in Germania, a Tottlingen, alle sorgenti del Danubio, come il coltellino col manico d'avorio che adopero a tavola.
      «La signora Magloire risalì quasi immediatamente, ci mettemmo a pregar Dio nel salotto dove si stende la biancheria e poi rientrammo, ciascuna nella propria camera, senza dirci nulla.»
      V • TRANQUILLITÀ
      Data la buona sera alla sorella, monsignor Bienvenu prese sulla tavola uno dei due candelieri d'argento, consegnò l'altro all'ospite e disse: «Signore, vi condurrò nella vostra stanza.»
      L'uomo lo seguì.
      Come si sarà potuto notare da quanto si è detto prima, l'abitazione era suddivisa in modo che, per entrare nell'oratorio in cui trovavasi l'alcova, e per uscirne, bisognava attraversare la camera da letto del vescovo.
      Nel momento in cui attraversarono quella camera, la signora Magloire stava riponendo l'argenteria nello stipo presso il capezzale del letto; era quella l'ultima cura ch'ella si dava ogni sera, prima d'andare a coricarsi.
      Il vescovo accompagnò l'ospite fino all'alcova dov'era apparecchiato un letto lindo e pulito; e l'uomo posò il candeliere su un tavolino.
      «Suvvia,» disse il vescovo «buona notte. Domattina, prima di partire, berrete una tazza di latte delle nostre vacche appena munto.»
      «Grazie, signor abate,» disse l'uomoAveva appena pronunciato quelle parole piene di pace, quando tutt'a un tratto, fece uno strano movimento, che avrebbe agghiacciato di terrore le due sante donne, se ne fossero state testimoni.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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