Pagina (155/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      A proposito: quando tornerete, amico mio, sarà inutile che passiate dal giardino. Potrete sempre entrare ed uscire dalla porta della strada, che è chiusa giorno e notte solo col saliscendi.»
      Poi, volgendosi verso i gendarmi, disse loro:
      «Signori gendarmi, potete andare.»
      Jean Valjean pareva stesse per svenire. Il vescovo gli si avvicinò e gli disse a bassa voce:
      «Non dimenticate, non dimenticate mai che m'avete promesso di impiegare questo denaro per diventare un uomo onesto.»
      Valjean, che non si ricordava d'aver promesso, rimase stupefatto; il vescovo aveva accentuato quelle parole in particolar modo, mentre le pronunciava, e riprese poi con una specie di solennità:
      «Jean Valjean fratello mio, voi non appartenete più al male, ma al bene. Acquisto la vostr'anima, la tolgo ai cupi pensieri ed allo spirito di perdizione e la do a Dio
      XIII • GERVASINOJean Valjean uscì dalla città come se fuggisse e si diede a camminare frettoloso per i campi, prendendo le prime vie, i primi sentieri che gli capitavano davanti senz'accorgersi che tornava sui suoi passi; girovagò in tal modo tutta la mattina, digiuno e senza fame. Era in preda ad una folla di nuove impressioni, sentiva in sé una specie di collera, pur non sapendo contro chi, non avrebbe potuto dire se era commosso od umiliato; a tratti, si sentiva preso da una strana tenerezza che cercava di combattere, con l'indurimento dei suoi ultimi vent'anni; e ciò lo stancava. Vedeva con inquietudine vacillare in lui quella sorta di spaventosa calma che l'ingiustizia del suo male gli aveva dato e s'andava chiedendo come l'avrebbe sostituita.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Valjean Valjean Dio Valjean