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      Parigi non ha più gli stessi dintorni e la faccia di quella che potrebbe chiamarsi la vita circumparigina è del tutto cambiata dal mezzo secolo in qua; dove c'era la carrozza, c'è il treno e al posto del barcone, il battello a vapore. Si dice oggi Fécamp come si diceva allora Saint-Cloud; Parigi del 1862 è una città che ha la Francia per circondario.
      Le quattro coppie compirono coscienziosamente tutte le follie campestri possibili a quei tempi. Cominciavano le vacanze ed era una calda e luminosa giornata estiva. La vigilia, Favourite, la sola che sapesse scrivere, aveva così scritto a Tholomyès, in nome di tutte e quattro: «Sarà una buona occasione per uscire presto»; perciò s'alzarono alle cinque e si recarono a Saint-Cloud in vettura, guardarono la cascata, asciutta, ed esclamarono: «Come dev'essere bella quando c'è l'acqua!» Poi fecero colazione alla Testa Nera, dove non era ancora passato Castaing, giocarono una partita agli anelli nel viale alberato del grande bacino, salirono fino alla lanterna di Diogene, vinsero gli amaretti, puntando sulla roulette del ponte di Sèvres, colsero mazzolini di fiori a Puteaux, comperarono i fischietti a Neuilly, mangiarono dappertutto pasticcini di mele: furono, insomma, perfettamente felici.
      Le giovani facevano chiasso e chiacchieravano, come capinere scappate di gabbia. Era un delirio; ogni tanto, davano un buffetto ai giovanotti. Oh mattutina ebbrezza della vita! Anni adorabili! L'ala delle libellule freme. Oh, chiunque siate, non vi ricordate?


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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