E tenete bene in mente: ognuna delle nostre passioni, anche l'amore, ha uno stomaco che non dev'essere riempito troppo. In ogni cosa bisogna saper scrivere in tempo la parola finis; bisogna sapersi contenere, quando è urgente e tirare il catenaccio sul proprio appetito, mettere in guardina la propria fantasia e condursi da sè in prigione. Saggio è colui che sa, un dato momento, operare il suo arresto. Abbiate fiducia in me; non è detto, perché ho studiato un poco il diritto, come attestano i miei esami e so che differenza ci sia fra il quesito proposto e il pendente, perché ho sostenuto una tesi in latino sulla tortura a Roma quando Munatius Demens era questore per il Parricidio, perché, a quanto pare, sto per essere dottore; non è detto, ripeto, che per questo io debba necessariamente essere stupido. Vi raccomando moderazione nei desiderî; io parlo bene, come è vero che mi chiamo Felice Tholomyès: fortunato colui che quando l'ora sia giunta, prende un partito eroico ed abdica come Silla ed Origene!»
Favourite ascoltava con profonda attenzione.
«Che bella parola, Felice!» disse. «Mi piace questo nome. È latino: vuol dire Prospero.»
Tholomyès continuò:
«Quirites, gentlemen, caballeros, amici miei! Volete non sentire stimoli e fare a meno del letto nuziale? Volete sfidare l'amore? Niente di più semplice. Eccovi la ricetta: limonata, continuo lavoro forzato; slombatevi, spingete massi, non dormite, vegliate, rimpinzatevi di bevande al nitro e di decotti di ninfea, assaporate emulsioni di papavero e d'agnocasto; condite il tutto con una dieta severa, crepate di fame ed aggiungetevi bagni freddi, cinture d'erbe, l'applicazione d'una lastra di piombo, lozioni col liquore di Saturno, impiastri caldi d'acqua, aceto e zucchero.
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