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      Favourite alzò le spalle.
      «Questa Fantine è straordinaria. Bisogna guardarla per curiosità; si stupisce delle cose più semplici. Una supposizione: io sono un viaggiatore e dico alla diligenza: 'Vado avanti e mi prenderete poi sul lungo Senna, quando passate'. La diligenza passa, mi vede, si ferma e mi prende. È una cosa che capita tutti i giorni; tu non conosci la vita, mia cara!»
      Passò così un certo tempo. All'improvviso, Favourite sobbalzò come uno che si sveglia.
      «Ebbene,» fece «e la sorpresa?»
      «Già!» soggiunse Dahlia. «A proposito: e la famosa sorpresa?»
      «Quanto tempo ci mettono!» sospirò Fantine.
      Mentre Fantine sospirava entrò il cameriere che aveva servito a tavola, con in mano qualcosa che somigliava a una lettera.
      «Che c'è?» chiese Favourite.
      Il cameriere rispose:
      «Un foglio, che quei signori m'hanno lasciato per queste signore.»
      «E perché non l'avete portato subito?»
      «Perché,» ribatté il cameriere «m'hanno ordinato di consegnarlo a queste signore solo dopo un'ora.»
      Favourite strappò il foglio dalle mani del cameriere. Era proprio una lettera.
      «To'!» disse. «Non c'è nessun indirizzo; ma c'è scritto sopra: Ecco la sorpresa.»
      Aperse vivacemente la lettera, la spiegò e lesse (poiché sapeva leggere):
     
      «Care amanti!
      «Sappiate che abbiamo dei genitori. Forse, voi non capite di che cosa si tratti; ma nel codice civile, infantile ed onesto, essi si chiamano padri e madri. Ora, questi genitori gemono, questi vecchi ci reclamano, questi uomini dabbene e queste degne donne ci chiamano figli prodighi e invocano il nostro ritorno, offrendoci d'immolare qualche vitello.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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