Noi, che siamo virtuosi, ubbidiamo; mentre leggerete la presente, cinque focosi cavalli ci staranno riportando ai nostri papà e alle nostre mamme. Così tagliamo la corda, partiamo, siamo bell'e partiti; fuggiamo fra le braccia di Lafitte e sulle ali di Caillard; la diligenza di Tolosa ci strappa all'abisso, e l'abisso siete voi, belle piccine! Rientriamo nella società, nel dovere e nell'ordine al gran trotto, in ragione di tre leghe all'ora; poiché alla patria importa che noi siamo, come tutti, prefetti, padri di famiglia, guardie campestri e consiglieri di stato. Venerateci, perché ci sacrifichiamo; piangeteci in fretta e sostituiteci presto. Se questa lettera vi strazierà fatele altrettanto: addio.
«Per circa due anni v'abbiam rese felici: non serbatecene rancore.
Firmato: BLANCHEVILLE.
FAMEUIL.
LISTOLIER.
FELICE THOLOMYÈS.»
«Post-scriptum. 'La cena è pagata'.»
Le quattro fanciulle si guardarono. Favourite fu la prima a rompere il silenzio.
«Ebbene!» esclamò. «È un bello scherzo ugualmente.»
«Molto spiritoso,» disse Zéphine.
«Dev'essere stato Blanchevelle ad aver avuto quest'idea,» riprese Favourite. «Questo mi fa innamorare di lui: non appena partito, eccolo amato. La storia è sempre così.»
«No,» disse Dahlia «è un'idea di Tholomyès. Lo si riconosce.»
«In tal caso,» riprese Favourite «morte a Blanchevelle e viva Tholomyès!»
«Viva Tholomyès!» gridarono Dahlia e Zéphine, scoppiando in una risata. E Fantine rise, come le altre.
Ma un'ora dopo, quando fu rientrata nella sua camera pianse. Era il suo primo amore, come abbiam detto; s'era data a quel Tholomyès come ad un marito e la poveretta era madre d'una bambina.
| |
Lafitte Caillard Tolosa Zéphine Blanchevelle Favourite Dahlia Tholomyès Favourite Blanchevelle Tholomyès Tholomyès Dahlia Zéphine Fantine Tholomyès
|