Pagina (210/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Se qualcuno le avesse viste passare entrambe, ne avrebbe avuto compassione; quella donna aveva al mondo solo quella bimba, e quella bimba aveva al mondo solo quella donna. Fantine aveva allattato la figlia, ciò l'aveva esaurita; tossiva un poco.
      Non avremo più occasione di parlare di Felice Tholomyès; ci limiteremo a dire che vent'anni dopo, sotto il re Luigi Filippo, era un grosso avvocato di provincia, influente e ricco, saggio elettore e giurato severissimo; sempre gaudente, però.
      Nel pomeriggio inoltrato, prendendo di tanto in tanto, per riposarsi, una di quelle che si chiamavano le Vetturette dei dintorni di Parigi, a tre o quattro soldi per lega, Fantine si trovava a Montfermeil, nel vicolo del Fornaio. Mentre passava davanti all'osteria Thénardier, le due bimbe, liete, l'avevano attirata, ed ella s'era fermata davanti a quella visione di gioia.
      Vi sono cose irresistibili: le due bimbe lo furono per quella madre, che le osservò con commozione. La presenza degli angeli è un annunzio del paradiso, ed ella credette di scorgere sopra quell'albero il misterioso QUI della provvidenza; erano così evidentemente felici, quelle due piccole! Ed ella le guardava e le ammirava, tanto intenerita che, nel momento in cui la madre riprendeva fiato fra due versi della sua canzone, non poté trattenersi dal dirle quella frase che abbiam già ripetuta: «Avete due bimbe graziose, signora.»
      Anche le più feroci creature sono disarmate dalle carezze fatte ai loro piccoli. La madre alzò il capo e ringraziò; poi fece sedere la viandante sulla panca fuor della porta, mentre rimaneva seduta sulla soglia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Felice Tholomyès Luigi Filippo Vetturette Parigi Fantine Montfermeil Fornaio Thénardier