Del resto, per dirlo alla sfuggita, non tutto è ridicolo e superficiale in questa curiosa epoca alla quale stiam facendo allusione e che si potrebbe chiamare l'anarchia dei nomi di battesimo; a fianco dell'elemento romantico, che abbiamo segnalato, v'è il sintomo sociale. Non è raro, oggidì, che un garzone di macellaio si chiami Arturo o Alfredo o Alfonso, mentre il visconte (se ce ne sono ancora) si chiama Tommaso o Pietro o Giacomo. Codesto spostamento che pone il nome «elegante» sopra il plebeo ed il campagnuolo sull'aristocratico non è che un soffio d'uguaglianza. La penetrazione irresistibile dello spirito nuovo è visibile qui come in tutto il resto; sotto questa apparente discordia v'è una cosa grande e profonda, la rivoluzione francese.
III • L'ALLODOLAMa non basta essere cattivi, per prosperare; e la bettola andava male.
In grazia dei cinquantasette franchi della viaggiatrice, Thénardier aveva potuto evitare un protesto e fare onore alla propria firma. Il mese seguente, ebbero ancora bisogno di denaro: la donna portò a Parigi il corredo di Cosette e l'impegnò al Monte di Pietà per sessanta franchi. Da quando quella somma fu spesa, i Thénardier s'avvezzarono a vedere nella bambina un essere ch'essi avevano accolto per carità e la trattarono in conseguenza. Siccome non aveva più corredo, la vestirono colle vecchie sottane e le vecchie camicie delle piccole Thénardier, vale a dire di cenci e la nutrirono cogli avanzi di tutti, un po' meglio del cane, un po' peggio del gatto.
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