I guadagni di papà Madeleine erano tali che, fin dal secondo anno, aveva potuto costruire una gran fabbrica nella quale eran due vasti laboratorî, uno per gli uomini e l'altro per le donne; chiunque avesse avuto fame, poteva presentarvisi ed era sicuro di trovare impiego e pane. Papà Madeleine chiedeva agli uomini buona volontà, alle donne buoni costumi, a tutti probità. Aveva diviso i laboratorî per separare i sessi e perché le ragazze e le donne potessero serbarsi serie: su questo punto era inflessibile, ed era anzi il solo sul quale fosse in certo qual modo intollerante. Insisteva tanto più in questa severità in quanto, essendo Montreuil città di guarnigione, le occasioni di corruzione abbondavano. Del resto, la sua venuta era stata una fortuna e la sua presenza era una provvidenza. Prima dell'arrivo di papà Madeleine tutto languiva, nel paese, mentre ora tutto viveva la sana vita del lavoro; una intensa attività riscaldava e penetrava dappertutto. Disoccupazione e miseria erano sconosciute e non v'era tasca, per povera che fosse, in cui non si trovasse un po' di denaro, come non v'era dimora in cui non si trovasse un po' di gioia.
Papà Madeleine dava impiego a tutti ed esigeva una cosa sola: «Siate uomini onesti! Siate donne oneste!»
Come abbiam detto, in quell'attività di cui era causa e perno, papà Madeleine faceva la propria fortuna; ma, cosa abbastanza singolare in un semplice commerciante, pareva che questo non fosse il suo principale pensiero. Sembrava pensasse molto agli altri e poco a sé. Nel 1820, si sapeva che teneva in deposito da Lafitte, in proprio nome, una somma di seicentomila franchi; ma, prima di riservarsi quei seicentomila franchi, aveva speso più d'un milione per la città e i poveri.
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