Trattava Javert come tutti, con disinvoltura e con bontà.
Da alcune parole sfuggite a Javert, s'indovinava ch'egli aveva segretamente fatto ricerca, con quella curiosità propria a quella razza di persone ed in cui entra altrettanto istinto quanta volontà, di tutte le tracce che papà Madeleine aveva potuto lasciare, altrove. Pareva sapesse, e diceva talvolta qualche mezza parola, che qualcuno aveva preso certe informazioni in un certo paese, sopra una certa famiglia scomparsa. Una volta gli capitò di dire, parlando a se stesso: «Credo d'averlo nelle unghie!» Poi, rimase tre giorni pensoso, senza pronunciar parola: forse il filo ch'egli credeva di aver acchiappato si era rotto.
Del resto (è questo il necessario correttivo a quello che il significato di certe parole potrebbe presentare di troppo assoluto) non vi può realmente essere nulla di veramente infallibile in una creatura umana, e la caratteristica dell'istinto è per l'appunto di poter essere turbato, ingannato e tratto fuor di strada; senza di che esso sarebbe superiore all'intelligenza ed il bruto verrebbe ad avere una penetrazione migliore dell'uomo.
Javert era evidentemente un tantino sconcertato dalla perfetta naturalezza e dalla tranquillità del signor Madeleine. Un giorno, tuttavia, il suo strano comportamento parve far impressione su Madeleine; ecco in quale occasione.
VI • PAPÀ FAUCHELEVENTUna mattina, il signor Madeleine stava passando per una viuzza non selciata di Montreuil a mare, quando sentì un rumore e vide un crocchio a poca distanza.
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