Quando vivevo nel male, non avrei voluto aver con me la mia Cosette, non avrei potuto sopportare il suo sguardo stupito e triste. Eppure, io facevo il male per lei: per questo Dio mi perdona. Sentirò la benedizione del buon Dio, quando sarà qui. La guarderò e mi farà bene vedere quell'innocente: non sa niente di niente, è un angelo, sorelle mie! A quell'età le ali non sono ancora cadute.»
Madeleine andava a trovarla due volte al giorno ed ogni volta gli chiedeva: «Vedrò presto la mia Cosette?»
Egli rispondeva:
«Domattina, forse. Arriverà da un momento all'altro: l'aspetto.»
E il pallido volto della madre raggiava.
«Oh!» ella diceva. «Come sarò felice!»
Abbiamo detto che non si ristabiliva: il suo stato pareva aggravarsi da una settimana all'altra. Quella neve infilatale fra le scapole nude aveva determinato una soppressione immediata della traspirazione, in seguito alla quale la malattia ch'ella andava covando da tanti anni finì col dichiararsi violentemente. S'incominciavano a seguire allora, per lo studio e la cura delle malattie di petto, le belle indicazioni di Laenner; il medico ascoltò Fantine e crollò il capo.
Madeleine disse al medico: «Ebbene?»
«Non ha forse una figlia che desidera vedere?» chiese il medico.
«Sì.»
«Ebbene: fatela venire presto.»
Madeleine ebbe un sussulto. Fantine gli chiese:
«Che ha detto il medico?»
Madeleine si sforzò di sorridere.
«Ha detto di far venire presto vostra figlia; questo vi ridarà la salute.»
«Oh!» ella disse. «Ha ragione. Ma che hanno quei Thénardier, da tenersi la mia Cosette?
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