Oh, verrà! Ecco finalmente la felicità!»
Thénardier, intanto, non «si lasciava scappare la bambina» con cento pretesti. Cosette era ancora un po' troppo sofferente per mettersi in cammino d'inverno; e poi c'era in paese un rimasuglio di debitucci importuni, dei quali andava raccogliendo le fatture, eccetera.
«Manderò qualcuno a prendere Cosette,» disse papà Madeleine. «Se sarà necessario, andrò io.»
E scrisse sotto dettatura di Fantine, questa lettera, che le fece firmare:
«Signor Thénardier,
«Consegnate Cosette al latore.
«Vi verranno pagate tutte le piccole spese.
«Ho il piacere di salutarvi con stima.
Fantine»
In quel mentre, sopravvenne un grave incidente. Noi abbiamo un bell'intagliare del nostro meglio il blocco misterioso di cui è fatta la nostra vita; la vena nera del destino vi riappare sempre.
II • IN CHE MODO JEAN PUÒ DIVENTARE CHAMPUna mattina, Madeleine era nel suo studio, occupato a regolare in anticipo alcune urgenti faccende del municipio, per il caso in cui si fosse deciso a quel viaggio per Montfermeil, quando vennero a dirgli che l'ispettore di polizia Javert chiedeva di parlargli. Madeleine, sentendo profferire quel nome, non poté sottrarsi a una sgradevole impressione: dalla sera dell'avventura dell'ufficio di polizia, Javert l'aveva evitato più che mai e Madeleine non l'aveva riveduto.
«Fate entrare,» disse. Javert entrò.
Madeleine era seduto vicino al camino con una penna in mano, lo sguardo fisso sopra un incartamento ch'egli andava sfogliando e annotando, con i processi verbali di contravvenzione alla polizia stradale.
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