E poi, siccome il principio di queste storie risale a trent'anni fa, non c'è più nessuno, a Faverolles, che abbia conosciuto Jean Valjean. Ci si informa a Tolone. Oltre a Brevet, vi sono soltanto due forzati che abbian visto Valjean, e precisamente i condannati a vita Cochepaille e Chenildieu; si fanno uscire dal bagno e si fanno venire. Messi a confronto col preteso Champmathieu non esitano; per essi, come per Brevet, è Jean Valjean: la stessa età (ha cinquantaquattr'anni), la stessa statura, lo stesso aspetto, lo stesso uomo, insomma. È lui. Era proprio il momento in cui io mandavo la mia denuncia alla prefettura di Parigi; e mi rispondono ch'io son matto e che Jean Valjean è ad Arras, nelle mani della giustizia. Capirete che la cosa mi stupisce, dato che io credevo di tener qui nelle unghie quello stesso Jean Valjean! Scrivo al signor giudice istruttore, che mi fa andar da lui: e mi conducono quel Champmathieu...»
«Ebbene?» interruppe Madeleine.
Javert rispose, col suo viso incorruttibile e triste:
«Signor sindaco, la verità è la verità: me ne spiace, ma Valjean è proprio quell'uomo. L'ho riconosciuto anch'io.»
Madeleine riprese, con voce bassissima:
«Ne siete sicuro?»
Javert si mise a ridere, di quel riso che sfugge ad una profonda convinzione:
«Oh, sicurissimo!»
Rimase un momento pensoso, prendendo macchinalmente dalla scodelletta che stava sul tavolo qualche pizzico di quella fine segatura che serviva ad asciugare l'inchiostro; ed aggiunse:
«Anzi, ora che ho visto il vero Jean Valjean non capisco come abbia potuto credere un'altra cosa.
| |
Faverolles Jean Valjean Tolone Brevet Valjean Cochepaille Chenildieu Champmathieu Brevet Jean Valjean Parigi Jean Valjean Arras Jean Valjean Champmathieu Madeleine Valjean Jean Valjean
|