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      Quei due pensieri erano così intrecciati nella sua mente che non ne formavano che uno solo; entrambi ugualmente assorbenti e imperiosi, dominavano le sue anche minime azioni. Di solito, essi andavano d'accordo nel regolare il modo di condotta della sua vita: lo facevan volgere verso l'ombra; lo rendevano benevolo e semplice; gli consigliavan le stesse cose. Pure, v'era talvolta un conflitto fra essi, ed in questo caso, come si è visto, l'uomo che tutta la regione di Montreuil a mare chiamava il signor Madeleine, non esitava a sacrificare il primo al secondo, la sicurezza alla virtù. Così, ad onta d'ogni riserbo e d'ogni prudenza, aveva conservato i candelieri del vescovo, ne aveva portato il lutto, aveva chiamato a sé e interrogato tutti i piccoli savoiardi di passaggio, aveva chiesto informazioni sulle famiglie di Faverolles e salvato la vita al vecchio Fauchelevent, malgrado le inquietanti insinuazioni di Javert. Sembrava, e noi l'abbiamo già notato, ch'egli pensasse, dietro l'esempio di tutti coloro che furono saggi, santi e giusti, che il suo primo dovere non fosse verso di sé.
      Pure, bisogna dirlo, nulla di simile, s'era ancor presentato. Mai le due idee che governavano il disgraziato del quale stiamo raccontando le sofferenze avevano impegnato una lotta così seria; ed egli lo comprese in confuso, ma profondamente, fin dalle prime parole che Javert aveva pronunciato, entrando nel suo studio. Nel momento in cui sentì articolare così stranamente quel nome ch'egli aveva seppellito sotto tanti strati, fu colto da stupore ed inebbriato dalla sinistra bizzarria del suo destino; ed attraverso quello stupore, ebbe quel sussulto che precede le grandi scosse.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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