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      «Impossibile, signore.»
      «Pagherò quel che ci sarà da pagare.»
      «Impossibile.»
      «Ebbene, fra due ore!»
      «Impossibile, per oggi; ci sono da rifare due raggi e un mozzo. Il signore potrà ripartire domani, non prima.»
      «Gli affari che ho non possono essere rimandati a domani. Se invece d'aggiustare questa ruota la si sostituisse?»
      «In che modo?»
      «Non siete carradore?»
      «Certo, signore.»
      «Non avreste una ruota da vendermi? Potrei ripartire subito.»
      «Una ruota di ricambio?»
      «Sì.»
      «Non ho una ruota adatta per il vostro baroccino. Due ruote fanno un paio e non vanno insieme a casaccio.»
      «In tal caso, vendetemi un paio di ruote.»
      «Signore, non tutte le ruote s'adattano a tutti gli assi.»
      «Tentate lo stesso.»
      «È inutile, signore. Potrei vendere soltanto ruote di carretto; qui siamo in un piccolo centro.
      «E non avreste un baroccino da noleggiarmi?»
      Il mastro carradore, alla prima occhiata, aveva riconosciuto che il tilbury era una carrozza da nolo; alzò quindi le spalle.
      «Li conciate per benino i baroccini che vi vengon noleggiati! S'anche ne avessi uno, non ve lo darei.»
      «E da vendermi?»
      «Non ne ho.»
      «Come! Nemmeno un carretto? Vedete bene che non sono difficile da contentare.»
      «Siamo in un piccolo centro,» soggiunse il carradore. «È vero che ho nella rimessa un vecchio calesse, di un borghese della città, il quale me l'ha dato da custodire e se ne serve soltanto il trentadue del mese. Che me ne importa? ve lo noleggerei bene. Ma bisognerebbe che il borghese non lo vedesse passare; e poi, con un calesse, ci vogliono due cavalli.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886