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«Prenderei cavalli di posta.»
«Dove va il signore?»
«Ad Arras.»
«E il signore vuole arrivare oggi?»
«Ma sì.»
«Prendendo cavalli di posta?»
«E perché no?»
«Fa lo stesso, per il signore, arrivare stanotte alle quattro?»
«Oh, no!»
«Gli è perché, sapete? C'è da dire una cosa, se prendete i cavalli di posta... Il signore ha il passaporto?»
«Sì.»
«Ebbene: se prende i cavalli di posta, il signore non arriverà ad Arras prima di domani. Questa è una strada secondaria ed i posti di ricambio sono mal serviti: i cavalli sono ai campi. Incomincia la stagione delle grandi arature, ci vogliono molte bestie da tiro e si prendono i cavalli dappertutto, anche alla posta. Il signore dovrà aspettare almeno tre o quattr'ore a ciascun posto di cambio. E poi andrà al passo: ci sono molte salite da fare.»
«Suvvìa, andrò a cavallo. Staccate il baroccino, mi venderanno bene una sella, in paese.»
«Certo: ma questo cavallo sopporta la sella?»
«Già, mi ci fate pensare! Non la sopporta.»
«Allora.»
«Ma nel villaggio troverò bene un cavallo da noleggiare!»
«Un cavallo per andare ad Arras in una sola tirata?»
«Sì.»
«Ci vorrebbe un cavallo come non se ne trovano dalle nostre parti. Prima di tutto, bisognerebbe comperarlo poiché non siete conosciuto; ma, sia per comprarlo che per prenderlo a nolo, né per cinquecento franchi né per mille, non lo trovereste!»
«Come fare, allora?»
«La miglior cosa, da galantuomo, è che vi raggiusti la ruota e che voi rimandiate il viaggio a domani.»
«Domani sarà troppo tardi.»
«Diamine!»
«Non c'è la corriera postale che va ad Arras?
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