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L'usciere prese il foglio, vi gettò una rapida occhiata ed obbedì.
VIII • INGRESSO DI FAVORESenza ch'egli lo sapesse, il sindaco di Montreuil a mare godeva d'una sorta di celebrità. Dopo che da sette anni la sua reputazione di virtù riempiva la regione a sud di Boulogne, essa aveva finito coll'oltrepassare i limiti d'un paesetto e s'era sparsa nei due o tre dipartimenti vicini. Oltre al considerevole servigio reso al capoluogo, risollevandovi l'industria delle conterie nere, non c'era uno solo dei centocinquantun comuni del circondario di Montreuil a mare che non gli fosse debitore di qualche beneficio. All'occorrenza aveva anche saputo aiutare e fecondare le industrie dei circondarî vicini; così, quando s'era data l'occasione, aveva sostenuto coi suoi crediti e i suoi fondi la fabbrica di crespo di Boulogne, la filatura meccanica di lino di Frévent e la manifattura idraulica delle tele di Boubers al Canche. Dappertutto si pronunciava con venerazione il nome di Madeleine: Arras e Douai invidiavano il suo sindaco alla fortunata cittadina di Montreuil a mare.
Il consigliere della corte reale di Douai, che presiedeva quella sezione delle assisi ad Arras, conosceva al pari di tutti quel nome così profondamente ed universalmente onorato; quando l'usciere, aperta con discrezione la porta d'accesso della camera di consiglio alla sala d'udienza, si chinò dietro la poltrona del presidente e gli consegnò il foglio con la frase che abbiam letta, aggiungendo: Codesto signore desidera assistere all'udienza, il presidente fece un vivace gesto di deferenza, afferrò una penna, scrisse poche parole in calce al foglio e lo rese all'usciere, dicendogli: «Fate entrare.
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