Nell'ala in rovina, attraverso le finestre munite d'inferriate, s'intravedono le stanze smantellate d'un corpo di fabbrica in mattoni: le guardie inglesi erano imboscate in quelle stanze. La tromba della scala, a spirale, screpolata dal pianterreno al tetto, sembra l'interno d'una conchiglia spaccata. La scala ha due piani; gli inglesi, assediati nella scala e ammassati sugli scalini superiori, avevano demolito gli inferiori, grosse pietre squadrate di colore azzurrino, che formavano un monticello fra le ortiche. Una decina di scalini sono ancora incastrati nel muro e sul primo di essi è intagliata la figura d'un tridente. Quegli scalini inaccessibili sono solidi nei loro alveoli; tutto il resto assomiglia ad una mascella sdentata. Lì presso sorgono due vecchi alberi: uno è morto, l'altro è ferito al piede e rinverdisce in aprile; dopo il 1815 s'è messo a rampollare attraverso la scala.
Nella cappella s'è svolto un massacro. L'interno di essa, ridivenuto calmo, è strano; non vi si è più detta la messa dopo quel macello, ma l'altare è rimasto al suo posto, un altare di legno grossolano, addossato a un muro di pietra greggia. Quattro muri imbiancati a calce, una porta dirimpetto all'altare, due finestrelle ad arco, sulla porta un gran crocifisso di legno e sopra il crocifisso uno spiraglio quadrato, otturato con un fascio di fieno; a terra, in un angolo, un vecchio telaio a vetri, tutto rotto; ecco questa cappella. Vicino all'altare è inchiodata una statua in legno di santa Anna, del quindicesimo secolo; la testa del bambino Gesù è stata portata via da una palla di mitraglia.
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Anna Gesù
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