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Fra le nove e le dieci e mezzo, cosa incredibile, tutto l'esercito aveva preso posizione e s'era schierato su sei linee che formavano, per ripetere l'espressione dell'imperatore «la figura di sei V». Pochi momenti dopo la formazione della fronte di battaglia, in mezzo a quel profondo silenzio da principio d'uragano che precede le mischie, l'imperatore, vedendo sfilare le tre batterie da dodici, distaccate per suo ordine dai tre corpi di Reille, d'Erlon e di Lobau e destinate ad iniziare l'azione, battendo Mont-Saint-Jean, dov'č l'intersezione delle strade di Nivelles e di Genappe, aveva battuto sulla spalla di Haxo, dicendogli: Ecco ventiquattro belle figliole, generale!
Sicuro del risultato, aveva incoraggiato con un sorriso, al suo passaggio davanti a lui, la compagnia di zappatori del primo corpo, che aveva scelto per barricarsi in Mont-Saint-Jean, non appena il villaggio fosse preso. Tutta quella serenitą era attraversata solo da una frase d'altera compassione; vedendo sulla sua sinistra, in una localitą dove oggi trovasi una gran tomba, raccogliersi coi loro superbi cavalli quei mirabili scozzesi grigi, aveva detto: Peccato!
Poi era salito a cavallo; recatosi oltre Rossomme aveva scelto per osservatorio una piccola cresta erbosa, a destra della strada da Genappe a Bruxelles, che fu la sua seconda sosta durante la battaglia; la terza, quella delle sette di sera, fra la Belle-Alliance e la Haie-Sainte č da deplorare. Č un poggio piuttosto alto, che esiste ancora, dietro il quale la guardia era stata adunata, in un declivio della pianura.
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