Pagina (443/1886)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Questo episodio segnò l'inizio della battaglia perduta.
      Una tradizione locale, esagerata evidentemente, dice che duemila cavalli e millecinquecento uomini rimasero sepolti nella strada incassata d'Ohain; questa cifra, verosimilmente, comprende tutti gli altri cadaveri gettati in quel baratro il giorno dopo il combattimento. Notiamo di sfuggita che quella brigata Dubois, così funestamente messa alla prova, era la stessa che un'ora prima, caricando da sola, s'era impadronita della bandiera del battaglione del Luneburgo.
      Napoleone, prima d'ordinare quella carica dei corazzieri di Milhaud, aveva scrutato il terreno; ma non aveva potuto scorgere quella strada in trincea, che non formava la minima ruga alla superficie del suolo. Pure, avvisato e messo in sospetto dalla cappelletta bianca che ne occupa l'angolo colla strada di Nivelles, aveva fatto, probabilmente nell'eventualità d'un ostacolo, una domanda alla guida Lacoste; e la guida aveva risposto di no. Si potrebbe quasi dire che da quel cenno del capo d'un contadino sia uscita la rovina di Napoleone; ma dovevan sorgere ancora altre fatalità.
      Era possibile che Napoleone vincesse quella battaglia? No, rispondiamo. Perché? Per via di Wellington? Per via di Blücher? No: per via di Dio.
      Bonaparte vincitore a Waterloo, non era più ammissibile dalla legge del secolo decimonono; stava preparandosi un'altra serie di fatti, nei quali non v'era più posto per Napoleone. Da molto tempo la cattiva volontà degli eventi s'era manifestata: era tempo che quell'uomo cadesse.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Ohain Dubois Luneburgo Milhaud Nivelles Lacoste Napoleone Napoleone Wellington Blücher Dio Waterloo Napoleone