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      Quello sgomento proveniva dalla quantità di rivoluzione ch'egli aveva dentro di sé, la qual cosa spiega e scusa il liberalismo bonapartista. Quel fantasma faceva tremare il vecchio mondo e i re regnarono a disagio, collo scoglio di Sant'Elena all'orizzonte.
      Mentre Napoleone agonizzava a Longwood, i sessantamila uomini caduti sul campo di Waterloo imputridirono tranquillamente e qualcosa della loro pace si diffuse nel mondo. Il congresso di Vienna ne fece i trattati del 1815 e 1'Europa diede a ciò il nome di restaurazione.
      Ecco che cos'è Waterloo. Ma che importa, questo, all'infinito? Tutta quella tempesta, tutta quella nube e quella guerra e poi quella pace, tutta quell'ombra non turbò per un istante il bagliore dell'immenso sguardo dinanzi al quale un insetto che saltella da uno stelo all'altro uguaglia l'aquila che vola di campanile in campanile, fra le torri di Notre Dame.
      XIX • IL CAMPO DI BATTAGLIA, DI NOTTERitorniamo, poiché il libro lo richiede, su quel fatale campo di battaglia.
      Il 18 giugno 1815 cadeva nel plenilunio. Quella luce favorì il feroce inseguimento di Blücher, denunciò le tracce dei fuggiaschi, diede quella massa sbaragliata nelle mani dei prussiani e favorì il massacro; si verificano talvolta, nelle catastrofi, codeste tragiche compiacenze della notte.
      Dopo che l'ultimo colpo di cannone fu sparato, la pianura di Mont-Saint-Jean rimase deserta. Gli inglesi occuparono l'accampamento dei francesi, poiché il coricarsi nel letto del nemico è la consueta constatazione della vittoria; e stabilirono il loro bivacco al di là di Rossomme.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





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