L'ufficiale mormorò, poiché v'era ancora l'agonia nelle sue parole:
«Chi ha vinto la battaglia?»
«Gli inglesi,» rispose il vagabondo.
L'ufficiale riprese:
«Cercatemi nelle tasche. Vi troverete una borsa e un orologio; prendeteli.»
Era già fatto. Ma il vagabondo eseguì la finzione richiestagli e disse: «Non v'è nulla.»
«M'hanno derubato,» riprese l'ufficiale «e me ne dispiace: sarebbe stato per voi.»
I passi della pattuglia si facevano sempre più distinti.
«Ecco che vengono,» disse il vagabondo, facendo il gesto d'uno che se ne vada; ma l'ufficiale, sollevando a fatica il braccio, lo trattenne:
«M'avete salvato la vita. Chi siete?»
Il vagabondo rispose in fretta e a bassa voce:
«Ero al pari di voi dell'esercito francese. Bisogna che vi lasci; se mi prendessero, mi fucilerebbero. Io v'ho salvato la vita: ora cavatevela da voi.»
«Che grado avete?»
«Sergente.»
«Come vi chiamate?»
«Thénardier.»
«Non dimenticherò questo nome,» disse l'ufficiale. «E voi, ricordatevi il mio: mi chiamo Pontmercy.»
LIBRO SECONDOIL VASCELLO “L'ORIONE”
I • IL NUMERO 24601 DIVENTA IL NUMERO 9430
Jean Valjean era stato ripreso.
Il lettore ci sarà grato se sorvoleremo rapidamente su codesti dolorosi particolari. Ci limiteremo a trascrivere due brevi articoli pubblicati nei giornali del tempo, pochi mesi dopo i sorprendenti avvenimenti che si erano svolti a Montreuil a mare.
Sono articoli un po' sommari; ma ci si rammenti che a quel tempo non esisteva ancora la Gazzetta dei Tribunali. Togliamo il primo dal Vessillo bianco; porta la data del 25 luglio 1823:
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Pontmercy Valjean Montreuil Gazzetta Tribunali Vessillo
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