«Un circondario del Pas-de-Calais è stato recentemente teatro d'un avvenimento poco ordinario. Un uomo forestiero al dipartimento di nome Madeleine, aveva risollevato da pochi anni, grazie a nuovi procedimenti, un'antica industria locale, quella della fabbricazione del giaietto e delle conterie nere; e vi aveva fatto la fortuna sua e, diciamolo, del circondario. In riconoscimento dei suoi servigi, era stato nominato sindaco. La polizia ha scoperto che codesto signor Madeleine era un vecchio forzato in contravvenzione colla vigilanza, condannato nel 1796 per furto e chiamato Jean Valjean. Jean Valjean è stato quindi rinviato in prigione; sembra che prima del suo arresto sia riuscito a ritirare presso Lafitte una somma di più di mezzo milione che aveva là depositata e che, d'altronde, si dice, aveva legittimamente guadagnata nel suo commercio. Non si è potuto sapere dove Jean Valjean abbia nascosto la somma prima del suo ritorno al carcere di Tolone.»
Il secondo articolo, un po' più particolareggiato, è tolto dal Giornale di Parigi, della stessa data:
«Un antico forzato liberato, di nome Jean Valjean, è comparso testé davanti alla corte d'assisi del Varo, in circostanze che sembran fatte apposta per richiamare l'attenzione. Questo scellerato era riuscito ad ingannare la vigilanza della polizia, aveva cambiato nome ed era riuscito a farsi nominar sindaco d'una nostra cittadina del nord, stabilendo in quella città un commercio piuttosto considerevole. È stato finalmente smascherato ed arrestato, grazie allo zelo infaticabile del pubblico ministero.
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