Nel paese si credeva di sapere che Boulatruelle fosse stato in galera; era sottoposto ad alcune norme di sorveglianza di polizia e, siccome non trovava da lavorare, l'amministrazione l'impiegava come stradino, a minor salario degli altri, sulla scorciatoia da Gagny a Lagny.
Boulatruelle era mal visto da tutto il vicinato, troppo rispettoso, troppo umile, pronto a sberrettarsi con tutti, tremante e sorridente davanti ai gendarmi e probabilmente affiliato, si diceva, a qualche banda e sospetto di compier agguati sul limitare dei boschi, sul far della notte. Aveva in suo favore solo ch'era un ubriacone.
Ecco che cosa si credeva d'aver notato:
Da qualche tempo, Boulatruelle abbandonava prestissimo il suo lavoro d'inghiaiamento e di manutenzione della strada per andare nei boschi colla zappa in ispalla. L'incontravano verso sera nelle radure più deserte e nei macchioni più selvatici, coll'aria di chi cerchi qualche cosa, e talvolta mentre scavava una buca; le buone donne che passavano lo pigliavano dapprima per Belzebù poi, riconoscendo Boulatruelle, non si sentivan affatto più rassicurate. Quegli incontri parevan contrariarlo assai: visibilmente cercava di nascondersi e v'era un mistero in quello che stava facendo.
Nel villaggio si diceva: «È chiaro che il diavolo ha fatto qualche apparizione, Boulatruelle l'ha visto e sta cercando. Dopo tutto, è impudente quanto basti per sgraffignare il morto a Lucifero.» I volterrani aggiungevano: «Sarà Boulatruelle che trappolerà il diavolo, o il diavolo che trappolerà Boulatruelle?
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