«Come! Non sei andata ancora, pettegola? Aspetta che vengo! Vorrei sapere cosa sta lì a fare! Va', mostriciattolo!»
La Thénardier aveva dato un'occhiata sulla via ed aveva scorto Cosette in estasi. Essa scappò via col secchio, facendo i passi più lunghi che poteva.
V • LA PICCINA COMPLETAMENTE SOLASiccome l'albergo Thénardier era in una parte del villaggio vicino alla chiesa, Cosette doveva andare a prender l'acqua alla sorgente del bosco, dal lato di Chelles.
Non guardò più una sola vetrina di bottega. Fino a che fu nel vicolo del Fornaio e nei pressi della chiesa, le botteghe illuminate rischiaravano il cammino; ma presto l'ultimo chiarore dell'ultima baracca scomparve e la povera bimba si trovò nell'oscurità. Vi si sprofondò; soltanto, poiché si sentiva prendere da una certa paura, andava agitando forte, mentre camminava, il manico del secchio, il che produceva un suono che le faceva compagnia.
Più camminava e più le tenebre si facevano folte. Non v'era più nessuno nelle vie; pure, incontrò una donna che, vedendola passare, si voltò e rimase immobile, borbottando fra denti: «Ma dove mai può andare quella bambina? Sarebbe forse un lupo mannaro?» Poi la donna riconobbe Cosette: «To'!» disse. «È l'Allodola!»
Cosette attraversò così tutto il labirinto di vie tortuose e deserte che limita dalla parte di Chelles il villaggio di Montfermeil. Fino a quando ebbe case, o anche soltanto muri, da ambo i lati della strada, camminò con un certo coraggio. Di tanto in tanto vedeva il chiarore d'una candela attraverso le fessure di qualche imposta: era la luce, la vita; là v'era gente e si rassicurava.
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