O mio Dio!»
In quel momento, sentì ad un tratto che il secchio non pesava più nulla: una mano, che le parve enorme, aveva in quel mentre afferrato il manico e lo sollevava vigorosamente. Alzò il capo: una gran forma nera, dritta e slanciata, camminava vicino a lei nell'oscurità. Era un uomo sopraggiunto dietro di lei e ch'ella non aveva veduto venire: senza profferire parola, aveva impugnato il manico del secchio che la piccina portava.
Ci sono istinti per ogni cosa della vita: la bimba non ebbe paura.
VI • CHE DIMOSTRA, FORSE, L'INTELLIGENZA DI BOULATRUELLENel pomeriggio di quel giorno di Natale 1823, un uomo passeggiò abbastanza a lungo nella parte più deserta del gran viale dell'Ospedale, a Parigi. Aveva l'aspetto di chi cerca un alloggio e pareva fermarsi di preferenza alle più modeste fra le case cadenti del sobborgo San Marcello. Si vedrà in seguito che quell'uomo, infatti, aveva preso in affitto una stanza in quel quartiere isolato.
Tanto nel vestiario quanto in tutta la persona, quell'individuo realizzava il tipo di quel che può essere chiamato il mendicante ammodo, l'estrema miseria, cioè, combinata coll'estrema pulizia: miscuglio piuttosto raro, esso ispira ai cuori intelligenti quel doppio rispetto che si prova per chi è poverissimo e dignitosissimo. Portava un cappello a cilindro molto vecchio e molto spazzolato, una finanziera consunta fino alla corda, di stoffa grossolana, color giallo ocra (colore che non aveva a quell'epoca nulla di bizzarro), un grande panciotto dalle tasche di forma più che antiquate, calzoni neri che s'eran fatti grigi sulle ginocchia, calze di lana nera e solide scarpe dalla fibbia di rame.
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