A pochi passi da quel mucchio di pietre si trovava un grand'albero, coperto di quelle escrescenze che sono le verruche della vegetazione; si diresse verso quell'albero e passò la mano sulla scorza del tronco, come se cercasse di ritrovare e di contare tutte quelle verruche.
In faccia a quell'albero, ch'era un frassino, sorgeva un castagno malato d'una scorticatura, al quale era stata messa per benda una lastra di zinco inchiodata; ed egli s'alzò sulla punta dei piedi e toccò quella fascia di zinco.
Poi calpestò per qualche tempo il suolo, nella spazio compreso fra l'albero e le pietre, come uno che s'assicuri che la terra non è stata mossa di recente. Fatto questo, s'orientò e riprese il suo cammino attraverso il bosco.
Era l'uomo che aveva incontrato Cosette. Mentre camminava nel ceduo, in direzione di Montfermeil, aveva scorto quella minuscola ombra che si moveva con un gemito, poi deponeva un fardello a terra, per riprenderlo e rimettersi a camminare: s'era avvicinato ed aveva riconosciuto una bambina piccola, carica d'un enorme secchio d'acqua. Allora s'era avvicinato a lei e aveva preso in silenzio il manico del secchio.
VII • COSETTE A FIANCO A FIANCO, NELL'OMBRA, CON LO SCONOSCIUTOCome abbiam detto, Cosette non aveva avuto paura.
L'uomo le rivolse la parola. Parlava con voce grave e quasi bassa.
«Bimba mia, è troppo pesante per voi quello che state portando.»
Cosette levò il capo e disse:
«Sì, signore.»
«Datemelo,» riprese l'uomo; «ve lo porterò io.»
Cosette abbandonò il secchio e l'uomo si mise a camminare a fianco.
| |
Cosette Montfermeil Cosette
|