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      Lo aveva spiato tanto per conto proprio, quanto per piacere e per istinto, come se fosse stato pagato per questo; perciò non un gesto, non un movimento dell'uomo dal cappotto giallo gli era sfuggito. Prima ancora che lo sconosciuto mostrasse il suo interessamento per Cosette, Thénardier l'aveva indovinato ed aveva sorpreso gli sguardi profondi di quel vecchio, che ritornavano senza posa sopra la bimba. Perché quell'interesse? Chi era quell'uomo? Perché, con tanto denaro in tasca, aveva quell'abito così misero? Eran domande ch'egli si rivolgeva senza potervi rispondere e che l'irritavano; Vi aveva pensato tutta la notte. Non poteva essere il padre di Cosette. Era forse suo nonno? E perché, allora, non farsi riconoscere subito? Quando si ha un diritto, lo si fa valere; e quell'uomo non aveva evidentemente alcun diritto su Cosette. Chi era, dunque? Thénardier si perdeva in supposizioni e, pur intravedendo tutto, non vedeva nulla. Comunque stesse la cosa, quando aveva iniziato la conversazione con quell'uomo, sicuro com'era che in tutta quella faccenda v'era un segreto e che l'uomo aveva interesse a rimanere nell'ombra, si sentiva forte; ma alla risposta chiara e decisa del forestiero, quando vide che quel misterioso personaggio era misterioso in un modo così semplice, si sentì debole. Non s'aspettava nulla di simile; le sue congetture erano in rotta ed egli cercò di raccozzare le proprie idee. Pesò il tutto nello spazio d'un secondo; poiché Thénardier era uno di quegli uomini che giudicano con un'occhiata la situazione.


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I miserabili
di Victor Hugo
pagine 1886

   





Cosette Thénardier Cosette Cosette Thénardier